Il richiamo dei
Santi, testimoni di
Cristo nella storia antica e recente, o della
Vergine Maria, nei luoghi che ne hanno evidenziato una tangibile presenza, sono da sempre un mezzo che il
Signore offre per ricondurre a Lui tanti che si dicono cristiani spesso solo superficialmente, per non parlare di molti non credenti. La
Chiesa ha sempre riconosciuto in questo una preziosa occasione di rievangelizzazione, più che mai urgente nel nostro tempo, come hanno sottolineato recentemente
Giovanni Paolo II e
Benedetto XVI.
.Le chiese e i santuari, siano essi dedicati alla santissima Trinità, a Cristo Signore, alla beata Vergine, agli Angeli, ai Santi o ai Beati, sono forse i luoghi in cui i rapporti tra Liturgia e pietà popolare sono più frequenti ed evidenti. Il pellegrinaggio, pratica molto antica, comune a tutte le religioni e classi sociali, ha assunto in seno al Cristianesimo forme e modalità diverse, non sempre riconducibili ad un'unica tipologia, per la diversità delle motivazioni, dei luoghi, delle culture popolari nelle quali si è incarnato o da cui è scaturito. E’ noto come, oltre alla liturgia, la vita cristiana si nutra di varie forme di pietà popolare: tra di esse, il pellegrinaggio.
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Il tema del pellegrinaggio è fondamentale per il cristiano proprio perché rappresenta il corso della vita che porta in cielo. Ma in un mondo nel quale ci si muove sempre più spesso e sempre più caoticamente, a volte anche senza meta, ci si potrebbe, forse, chiedere se il pellegrinaggio cristiano rappresenti ancora una pratica attuale e significativa. "Il pellegrinaggio - scrive Giovanni Paolo II nella bolla d'indizione del Grande Giubileo del 2000, Incarnationis Mysterium, "riporta alla condizione dell'uomo che ama descrivere la propria esistenza come cammino... ed è sempre stato un momento significativo nella vita dei credenti; rivestendo nelle varie epoche espressioni culturali diverse, esso evoca il cammino personale del credente sulle orme del Redentore: è esercizio di ascesi operosa, di pentimento per le umane debolezze, di costante vigilanza sulla propria fragilità, di preparazione interiore alla riforma del cuore".
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Così inteso, il pellegrinaggio è certamente un'espressione attuale della religiosità popolare, che risponde all'ansia di ricerca iscritta nel cuore di ogni uomo e anche, non si può nasconderlo, a quel desiderio di avventura che forse tutti, almeno qualche volta nella vita, hanno sentito. Le motivazioni del pellegrinaggio sono principalmente, anche se non esclusivamente, di natura religiosa. A fondamento del pellegrinaggio sta un'esigenza di fede, che si esprime in un movimento che vuole essere figura della conversione, premessa e preparazione ad una esperienza religiosa che ha il suo punto culminante e qualificante nella partecipazione alla vita liturgica.
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Le modalità di attuazione del pellegrinaggio prevedono, oltre la preparazione remota, l'attiva partecipazione ai diversi momenti di confessione e di celebrazione della fede, soprattutto attraverso l'ascolto e l'interiorizzazione della parola di Dio, la celebrazione dei sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia, ma anche l'espressione visibile della carità e della solidarietà, il raccoglimento nel silenzio e nella preghiera prolungata, l'approfondimento catechistico.
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Questi si possono, dunque, dire, in sintesi, gli elementi del pellegrinaggio cristiano:
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• si fonda sulla centralità di Cristo, "via, verità e vita": Lui è il significato, la meta ultima a cui tendere;
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• recupera le immagini bibliche del cammino del popolo ebraico nel deserto, dei pellegrinaggi alla città Santa di Gerusalemme, vissuti anche dalla Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe;
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• è immagine della Chiesa e segno dei popoli in cammino verso Dio. Percependo se stessa come pellegrina, la Chiesa vede infatti nel pellegrinaggio un simbolo della sua condizione attuale;
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• è luogo dell'annuncio e dell'ascolto della Parola di Dio, origine e modello della Chiesa itinerante, spazio di catechesi e momento di carità. E’ momento dell'incontro con Dio, con la sua Parola e la sua grazia;
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• è evento di Chiesa e allo stesso tempo luogo d'incontro con l'umanità. Nella civiltà della comunicazione il pellegrinaggio, incontro con Dio, con se stessi, con i fratelli e con il creato, non solo conserva la validità di un tempo, ma è proposta preziosa per promuovere la pace e la nuova evangelizzazione;
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• non è dunque solo un evento di culto ma altresì di cultura; i pellegrini devono saper vivere il Vangelo nella storia del proprio tempo, dando risposte adeguate alle speranze dell'umanità;
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• orienta l'uomo verso una meta che supera le coordinate del tempo e dello spazio ed offre momenti di maturazione umana e religiosa.
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